Grecia, nuovo ultimatum dall'Eurogruppo:
"Riforme entro il 19 per avere i primi aiuti"
Sulla decisione del vertice finanziario Ue ha pesato il rapporto della Troika sullo stato degli impegni presi da Atene: progressi fatti, ma ritardi su diversi settori. Il messaggio a Samaras per nuovi tagli:"Rendere più efficiente il settore pubblico e riformare il fisco"
LA MACCHIA UMANA SULL'EUROPA
Il vertice dei ministri economici ha deciso infatti di dividere in due tranche lo stanziamento (riducendolo da 8,1 a 6,8 miliardi) e di sbloccare la prima da 2,5 miliardi "in funzione delle riforme che dovranno essere messe in piedi entro il 19 luglio". La decisione è stata annunciata dal presidente dell'eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, al termine della riunione.
Altri cinque miliardi sul totale di nel complesso saranno liberati ad ottobre. "La Grecia - ha detto Dijsselbloem nella conferenza finale a Bruxelles - ha fatto notevoli passi avanti, ma deve fare altro lavoro per applicare tutte le 'azioni prioritarie' richieste per il prossimo esborso, in particolare la riforma della pubblica amministrazione per rendere più efficiente il settore pubblico mentre viene ristrutturato e la riforma del sistema di riscossione delle tasse".
Entro ottobre, la Grecia dovrebbe ottenere aiuti pari a 6,8 miliardi di euro. Dopo il 19 luglio, a condizioni realizzate, dal fondo salvastati (Efsf) arriverebbe una prima rata da 2,5 miliardi di euro, mentre un altro miliardo e mezzo dai profitti sui titoli di stato detenuti dalle banche centrali. Poi, ad ottobre, la seconda rata: 0,5 miliardi dall'Efsf ed altrettanti dai profitti sui bond. In agosto, invece, arriverà la tranche di aiuti del Fondo monetario internazionale da 1,8 miliardi di euro.
Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, ha fatto sapere che la decisione sullo sblocco della quota Fmi per la Grecia sarà presa dal comitato direttivo a fine mese. "Se, come pare dalla relazione della troika (Ue, Bce, Fmi), tutte le azioni previste dal programma sono state attuate, il board sbloccherà 1,8 miliardi: non bloccheremo i nostri finanziamenti, continuiamo a lavorare insieme".
Il documento finale degli inviati della Troika, in realtà, è stato determinante per la frenata dell'Eurogruppo. Il testo redatto dalla della missione internazionale inviata ad Atene nei giorni scorsi, infatti, se da un lato confermava gli "importanti progressi" compiuti dalla Grecia, dall'altro sottolineava come l'attuazione delle riforme sia "in ritardo in aluni settori" e come lo scenario macroeconomico "rimanga a grandi linee coerente con le stime del programma, con prospettive di ritorno graduale alla crescita nel 2014".
"La missione e le autorità concordano - si legge nella relazione - sul fatto che l'outlook rimane complessivamente in linea con le proiezioni del programma, con un ritorno alla crescita nel 2014. Comunque le prospettive rimangono incerte".
(08 luglio 2013)
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