mercredi 31 juillet 2013

Mercados


Borse europee deboli in attesa del Fomc.
Usa, lavoro e Pil superano le previsioni

Le Piazze del Vecchio Continente archiviano una seduta in chiaroscuro: sono rimaste appese al filo in attesa di come si comporteranno i banchieri centrali Usa ed europei. A Borse chiuse, il verdetto del Fomc sulla politica monetaria, domani sarà la volta della Banca centrale europea. Nulla di nuovo sul fronte della disoccupazione. Calano, a sorpresa, le vendite al dettaglio in Germania. L'economia americana cresce dell'1,7% nel secondo trimestre

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Le Borse europee chiudono con perdite frazionali o invariate, appese al Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve che oggi conclude la sua due giorni di incontri con la decisione sui tassi di interesse negli Stati Uniti. Il costo del denaro non dovrebbe essere toccato, ma il mercato aspetta segnali in termini di politica monetaria. Nessuna reazione eclatante ai dati economici Usa superiori alle attese sul fronte dell'occupazione. Meglio delle stime anche il Pil americano nel secondo trimestre: l'economia è cresciuta dell'1,7%, mentre gli economisti si aspettavano un +0,9%.

In questo contesto pesa, però, il calo a sorpresa delle vendite al dettaglio a giugno in Germania dove sono scese dell'1,5% mensile (a maggio erano salite dello 0,4%): su base annua la contrazione è del 2,8 per cento. A Milano, Piazza Affari chiude in calo dello 0,37%, mentre fanno meglio in scia ai dati americani le altre Borse europee: Londra sale dello 0,76%, Francoforte dello 0,06% e Parigi dello 0,15%. Chiusura in leggero rialzo per l'euro sopra quota 1,32 dollari: la moneta unica passa di mano a 1,3268 dollari (1,3263 ieri dopo la chiusura di Wall Street). Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, quota intorno ai 270 punti base. Bene anche Wall Street con il Dow Jones avanza dello 0,5% come l'S&P e il Nasdaq dove spicca Facebook per la prima volta sopra il prezzo di collocamento a 38 euro. 

I dati sulla disoccupazione, invece, non rivelano niente di nuovo. Una Europa a due velocità con la Germania che vede i senza lavoro a luglio, in calo di 7 mila unità su un totale di 2,943 milioni (sono i minimi storici, il tasso è al 6,8%) e con l'Italia che vede il tasso in lieve calo al 12,1%, ma la disoccupazione giovanile crescere al 39,1%. Disoccupazione al 12,1% anche nell'Eurozona. Tra i singoli titoli è pesante Telecom Italia dopo le indiscrezioni - smentite dalla società - di un possibile aumento di capitale, mentre Fiat è in rosso dopo la sentenza del giudice del Delaware che accoglie solo parzialmente il ricorso contro Veba nell'affare Chrysler.

Chiusura negativa anche per la Borsa di Tokyo. La nuova tornata di trimestrali nipponiche non ha stimolato altri acquisti, spingendo gli investitori a dedicarsi ai realizzi. L'indice Nikkei cede l'1,45% a 13.668,32 punti, il Topix sull'intero listino perde l'1,47% a 1.131,70 punti. Sul fronte delle materie prime, il petrolio è sostanzialmente stabile a 103,38 dollari per il barile Wti e a 106,87 dollari per il Brent. L'oro è in rialzo sui mercati asiatici intorno ai 1.300 dollari l'oncia, segnando un progresso dello 0,4%.
 
(31 luglio 2013)

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