Euro, fiducia ai minimi storici.
Nove italiani su dieci preoccupati per l'economia
L'Eurobarometro di primavera certifica la caduta della fiducia nell'unione monetaria, supportata dal 51% della popolazione Ue. Mai il gap con i contrari, al 42%, era stato così risicato. Nel Belpaese allerta sul lavoro: per oltre la metà della popolazione è il principale problema. Italiani molto più preoccupati dei vicini Ue per il Fisco
di RAFFAELE RICCIARDILo dimostra bene la tabella seguente, che traccia in rosso i "contrari" all'Unione economica e monetaria, con una singola divisa condivisa. Il punto di massimo distacco rispetto ai "favorevoli", negli ultimi sette anni, si è toccato nella primavera del 2007, quando il 63% degli europei era pro e solo il 31% era contro l'euro. Ora la divisa unica si trova a un passo dal perdere la maggioranza assoluta dei sostenitori: i favorevoli sono calati al 51% contro una crescita degli euroscettici al 42% del totale e un'incertezza stabile al 7%.
Il giudizio nei confronti dell'euro è molto vario e la prima grande differenziazione si riscontra tra i Paesi che già lo adottano (supporto al 62%, ma in calo di quattro punti rispetto allo scorso autunno) e quelli fuori dall'Eurozona (29%). I più convinti della condivisione della moneta sono slovacchi, sloveni, lussemburghesi, belgi e finlandesi con livelli sopra il 75%, mentre senza sorpresa i britannici sono i più ostici con un misero 15% di favorevoli. I tracolli di fiducia più rilevanti, tra la rilevazione autunnale e quella primaverile, si sono registrati in Spagnia (-11%), Francia, Polonia e Olanda (-7%). In Italia, gli eurofavorevoli battono gli scettici 59 a 30 con un aumento di due punti dei primi e una diminuzione di uno dei secondi rispetto all'autunno.
Il documento è un interessante spaccato su molti altri temi e così emerge che effettivamente qualche spiraglio ottimistico c'è perché in 19 Paesi su 28 prevale chi pronostica un futuro positivo all'Unione è in maggioranza rispetto ai pessimisti. Un dato che fa il paio anche con la crescita della fiducia dei consumatoridell'Eurozona nel mese di luglio. Ma la situazione economica di singoli Paesi, vista dagli occhi dei loro cittadini, resta difficile. Nonostante non sia più al picco assoluto, resta alta la forbice tra chi descrive "negativa" e chi "postiva" la situazione attuale dell'economia nazionale di appartenenza. Una divaricazione che nel Belpaese assume connotati drammatici, con il 93 per cento degli italiani pessimista e solo un 7% che vede rosa. Aumenta del 3%, a quota 50, la fetta di chi ritiene la situazione economica addirittura "molto cattiva". Sensazioni peggiori si percepiscono, tra gli altri, in Spagna (99% pessimista) e Francia (solo 6% positivo). I più soddisfatti sono gli svedesi (80%), seguiti a stretto giro dai tedeschi (77%).
La scheda dell'Italia
La visione terribile nell'insieme del Paese, come spesso accade, si stempera se si guarda alla propria famiglia, livello al quale chi giudica "cattiva" la situazione finanziaria personale pesa per il 47% del totale. Significativo anche l'elenco delle priorità, cioè dei maggiori problemi che il Paese si trova ad affrontare. In Italia, il lavoro viene di gran lunga al primo posto: il 58% degli intervistati indica la disoccupazione come principale problema contro il 51% della media Ue. La generica "situazione economica" viene indicata dal 42% delle persone, contro il 33% continentale. Una preoccupazione che caratterizza gli italiani rispetto agli altri cittadini europei è il Fisco: la tassazione è la questione principale che il Paese si trova ad affrontare per il 23% degli intervistati, contro il solo 9% della Ue.
(23 luglio 2013)
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