mardi 2 juillet 2013

Mercados



Seduta debole per le Borse europee.
Milano chiude a -0,6%, spread in area 270

I mercati faticano a consolidare i guadagni di ieri, scatenati dall'ondata di dati macro positivi. Gli investitori guardano alla riunione della Bce di giovedì prossimo, mentre venerdì arriveranno i dati sulla disoccupazione Usa. Lunedì, infine, prende il via la stagione delle trimestrali. Petrolio in rialzo sulle tensioni in Egitto

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - I mercati europei non riescono a consolidare i rialzi messi a segni a inizio settimana in quella che gli addetti ai lavori definiscono una "seduta interlocutoria". Dopo i buoni dati arrivati dalla produzione manifatturiera di giugno in Europa e Usa (che segna anche la spesa per costruzioni a maggio al top dal 2009), ma anche dal Giappone, e che sono stati interpretati dagli investitori come l'indicatore dell'avvicinarsi della ripresa mondiale, oggi dallo scenario macroeconomico non sono arrivati spunti rilevanti, al netto degli ordini alle fabbriche Usa cresciuti, oltre le attese, del 2,1%.

L'attenzione, dunque, si sposta già a giovedì quando si riunirà il board della Bce per il consueto incontro mensile sui tassi d'interesse: il costo del denaro non dovrebbe venir toccato, ma come sempre gli addetti al lavoro aspettano le parole del presidente dell'Eurotower,Mario Draghi, per capire in che direzione si muove l'Eurozona e quali sono le intenzioni della Banca centrale europea. Venerdì, dopo la festa per il 4 luglio, gli Stati Uniti comunicheranno i nuovi dati sulla disoccupazione, mentre lunedì prossimo Alcoa inaugurerà la nuova stagione delle trimestrali. Preoccupa poi sempre il fronte greco, sul quale monta la pressione su Atene da parte della Troika: è partito un vero ultimatum sull'aggiustamento dei conti pubblici.

In 
questo contesto a Milano Piazza Affari ha chiuso in rosso dello 0,61%. Il Ftse Mib ha seguito la debolezza delle altre Borse europee: Londra ha chiuso in calo dello 0,17%, Francoforte dello 0,92% e Parigi dello 0,66%. Tra i singoli titoli del listino milanese, ancora in luce Rcs, il cui aumento di capitale è ormai in dirittura d'arrivo con gli Agnelli pronti a diventare primi soci. Nervosa Mediaset, che ha comunque chiuso in controtendenza. Termina gli scambi in terreno ampiamente positivo (+4%) Saipem, mentre cede il passo Fiat: il mercato dell'auto è ancora in netto calo, la quota in Italia si riduce e non bastano le performance migliori della media negli altri mercati del Vecchio Continente. Sul fondo del paniere principali le Popolari di Milano e dell'Emilia Romagna.

Non è così bastata ai listini Vecchio continente, che hanno comunque recuperato dai minimi, la buona performance di Wall Street sostenuta dagli ordinativi all'industria saliti, a maggio, a quota 485 miliardi di dollari. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq sono allineati su un progresso dello 0,4%.

L'euro chiude sopra 1,30 dollari, ma perde qualcosa rispetto alle quotazioni di apertura. La moneta europea passa di mano a 1,3025 dollari, mentre il biglietto verde sale ai massimi da 4 settimane sullo yen, sulla scia dell'annunciata riduzione degli stimoli monetari della Federal Reserve. Dollaro/yen a 100,38, dopo un top a 100,43. Euro/yen a 130,75. Lo spread, la differenza di rendimento tra Btp e Bund, alla chiusura dei mercati borsistici si porta nuovamente sopra la soglia di 270 punti base con i titoli italiani che rendono il 4,4%. Sul fronte macroeconomico, l'Ocse ha rilevato una ripresa dell'inflazione nell'area di competenza all'1,5% a maggio; il dato italiano è stabile all'1,1%. Sempre a maggio, ma questa volta nell'Eurozona, i prezzi alla produzione sono calati dello 0,3%. Eurostat, invece, ha aggiornato al 12,2% la disoccupazione a maggio nell'Eurozona. Ieri era stata indicata al 12,1%, ma non era stato registrato l'aumento del dato francese. 

In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso la quinta seduta consecutiva in rialzo - la serie più lunga da aprile - con un guadagno dell'1,78% sopra 14mila punti sulla spinta dei dati incoraggianti sulla crescita mondiale: così almeno sono interpretati dagli addetti ai lavori gli indicatori arrivati dall'industria americana, giapponese e inglese. In crescita dell'1,84% anche l'indice Topix comprensivo di tutti i titoli del primo segmento di mercato.

Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio si mantiene in rialzo: il Wti sale a quota 99 dollari al barile, anche in scia alla tensione che cresce in Egitto. L'oro è invece in calo, alla chiusura dei mercati Ue, a 1.250 dollari.
(02 luglio 2013)

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